Arsenale della Repubblica di Amalfi
Immerso nella scenografia mozzafiato della Costiera Amalfitana (a circa 10 chilometri dal nostro boutique hotel), l’Arsenale della Repubblica di Amalfi è il monumento simbolo del glorioso passato della città. Si presenta come un sito dalla fortissima valenza identitaria, con la sua imponente architettura in pietra e malta. Oggi è uno spazio espositivo che ospita eventi di caratura internazionale.
L’Arsenale era il cantiere navale dove nel Medioevo i maestri d’ascia davano vita alle navi e alle galee della marina mercantile e da guerra. La sua storia si fonde con quella della Repubblica stessa. L’edificio è attestato per la prima volta in un documento del 1059 con il termine arabo “àrsena” o “arsìna”. Dal XIII secolo fu definito con il termine latinizzato “tarsienàtus”, che in età rinascimentale divenne “tarsinàle”. Nella sua epoca di massimo splendore, era un luogo di frenetica attività. Con il declino della Repubblica Marinara di Amalfi, perse la sua funzione originaria e fu successivamente utilizzato per diversi scopi, diventando un convento, un deposito e persino un’autorimessa per autobus di linea. Solo nel 1934 fu riaperto al pubblico dopo un’ampia opera di ristrutturazione, alla quale seguì un più recente e definitivo intervento di restauro, che lo ha riportato agli antichi splendori.
L’edificio, che non ha eguali in tutto l’Occidente, è un raro esempio di architettura medievale arrivata fino ai giorni nostri. L’impianto architettonico richiama edifici di gusto islamico. In particolare, il sistema di archi acuti, volte a crociera e pilastri è uguale a quello evidenziato nei resti dell’Ospedale amalfitano di Gerusalemme, risalente all’XI secolo. Le sue dimensioni erano circa il doppio di quelle che vediamo oggi. Della primitiva costruzione restano due sole corsie rispetto alle tre originarie. Una parte dell’edificio è andata distrutta a causa di violente tempeste di mare che si sono succedute nel corso del tempo.
Nonostante non sia più utilizzato per la costruzione e la manutenzione delle navi, questo luogo continua a svolgere un ruolo importante nella vita culturale cittadina. Ospita mostre, eventi, convegni e matrimoni civili, e dal 2010 accoglie una parte della raccolta del Museo della Bussola e del Ducato Marinaro, dedicato al periodo d’oro dell’antica Repubblica Marinara e, più in generale, al grande contributo che Amalfi ha saputo offrire nei secoli alla storia d’Italia.
La collezione comprende reperti d’epoca romana e medievale, pergamene, codici, manoscritti, monete, strumenti nautici e costumi storici. Il pezzo forte è la Tabula de Amalpha, il codice di commercio marittimo in vigore nel Mediterraneo fino al Cinquecento. Il testo, costituito da 66 capitoli (parte dei quali scritti in latino medievale e parte in volgare), rappresentò senza alcun dubbio una pietra miliare nella storia del diritto marittimo. Notevoli sono anche gli esemplari di Tarì, la moneta corrente amalfitana, utilizzata per scambi commerciali in tutta l’Italia meridionale. Completano la collezione alcune opere pittoriche di artisti locali, i bozzetti originali del frontone del Duomo realizzati da Domenico Morelli e oggetti relativi alla storia della città (gonfaloni, cimeli storici, oggetti sacri).
Foto © Arsenale della Repubblica di Amalfi