Il Fiordo di Furore

A pochi chilometri dal nostro boutique hotel c’è un piccolo paradiso immerso nella natura. Stiamo parlando del Fiordo di Furore, un’incantevole insenatura incastonata tra due versanti della montagna, che sembra uscita da una cartolina. Si tratta di uno dei luoghi più affascinanti e fotografati di tutta la Costiera Amalfitana. È stato definito “un angolo di Norvegia tagliato nella roccia del Mediterraneo“. Ma nonostante il nome non è un vero e proprio fiordo perché i fiordi sono formati da ghiacciai mentre quello di Furore è uno specchio d’acqua posto allo sbocco di un vallone.

Nel limite marino è presente una meravigliosa spiaggetta di ciottoli bianchi, lunga appena 25 metri, incorniciata dalle ripide pareti del vallone e sovrastata dal ponte della strada statale che taglia la stretta gola. Fanno da cornice alla spiaggia una serie di casette colorate e alcuni edifici che raccontano di vecchie tradizioni, legate non solo alla pesca ma anche alla produzione della carta. Vista la sua bellezza, richiama un gran numero di visitatori provenienti da ogni parte del mondo. La spiaggia è raggiungibile via mare o tramite una scalinata scavata nella roccia.

Secondo un’antica leggenda è stato il diavolo in persona a crearlo in un momento di rabbia. Un giorno giunse a Furore ma fu cacciato dagli abitanti del paese che non gradivano la sua presenza. Così, per fare un dispetto alla popolazione locale, decise di lasciare le sue deiezioni all’ingresso della cittadina. Ma per sbaglio si pulì con le foglie di una pianta di ortiche e, a causa del pizzicore, fuggì imprecando e sbattendo i piedi per terra. Da quel gesto stizzito si sarebbe originato il fiordo.

In realtà però la profonda fenditura nella roccia è stata scavata nel corso dei millenni dal torrente Schiato, che scende a picco dal bordo dell’altopiano di Agerola. Alcuni storici ritengono che il fiordo sia la ragione per cui la cittadina si sia chiamata Furore. Sostengono infatti che il nome originario Terra Furoris (ovvero terra del Furore) derivi dalla furia del mare, che nei giorni di tempesta si infrange furioso sugli scogli del piccolo fiordo, creando rumori spaventosi e assordanti.

Nel corso degli anni, questo luogo magico ha affascinato scrittori, poeti e artisti. Ne rimase letteralmente stregato il grande regista italiano Roberto Rossellini, che qui nel 1948 girò diverse scene de “Il Miracolo“, uno dei suoi film più celebri. Il fiordo fu set ma anche testimone della fine della tormentata storia d’amore tra il regista e la splendida Anna Magnani. I due comprarono persino due casette sulla spiaggia, chiamate ancora oggi dalla gente del posto la villa del Dottore e la villa della Storta. Si racconta che in uno dei ristoranti della zona l’attrice, al culmine di una lite, lanciò addosso al regista un piatto di spaghetti.

Per gli appassionati di trekking, ci sono diversi sentieri che partono dalla base del fiordo e si inerpicano verso le alture dei monti, svelando ambienti di rara bellezza.