Itinerario di un giorno in Costiera Amalfitana

Avete solo un giorno per visitare la Costiera Amalfitana? Ecco un bell’itinerario che vi permetterà di cogliere l’essenza della costiera, lasciandovi però il desiderio di approfondire. Perché ci sono così tante cose da vedere e da fare che forse non basterebbero mesi per scoprirla completamente.

Iniziate la giornata con una visita alla Chiesa di San Gennaro Vescovo e Martire a Praiano. Situata nell’omonima piazza (da cui si può godere di una stupenda vista panoramica), è uno degli edifici religiosi più belli della Costiera Amalfitana. Fu eretta tra il 1589 e il 1602 sui resti di una precedente chiesa del XIII secolo, sempre dedicata a San Gennaro. All’esterno spiccano l’elegante campanile (risalente al XVIII secolo) e la splendida cupola di forma ovale decorata da maioliche variopinte in tradizionale stile amalfitano. All’interno invece è possibile ammirare uno stupendo pavimento maiolicato (l’originale del 1771 è stato sostituito da una copia del 1966) riproducente geometrie policrome ed elementi naturalistici dai colori molto forti e diverse tele di sicuro interesse, tra le quali si segnalano quella con il martirio di San Gennaro e quella raffigurante il martirio di San Bartolomeo (realizzata da Giovan Battista Lama nel 1747).

La seconda tappa è il Fiordo di Furore, dove la natura selvaggia della Costiera Amalfitana è al massimo della sua bellezza. Si tratta di una spettacolare insenatura incastonata tra due versanti della montagna, che sembra uscita da una cartolina. Nel limite marino è presente una piccola spiaggia di ciottoli bianchi, lunga appena 25 metri, incorniciata dalle ripide pareti del vallone e sovrastata dal ponte della strada statale che taglia la stretta gola. Il grande regista Roberto Rossellini ne rimase affascinato a tal punto da girarvi diverse scene de “Il Miracolo” (1948), una delle sue più celebri pellicole. Come in ogni luogo d’incanto, anche qui non mancano le leggende. Si narra infatti che fu il diavolo in persona a crearlo in un momento di rabbia, dopo essere stato cacciato dagli abitanti del paese. Ma in realtà il vallone si è formato dallo scorrere di un torrente ormai scarso di acque, che scendeva dall’altopiano di Agerola.

L’itinerario continua poi con una visita al Duomo di Amalfi, noto anche col nome di Cattedrale di Sant’Andrea (il patrono della città, le cui spoglie sono custodite nella sottostante cripta). L’imponente complesso architettonico è costituito da due costruzioni un tempo distinte: la cattedrale eretta a partire dal 987 di fianco all’antica Basilica del Crocifisso, edificata nel IX secolo. Con la sua scenografica scalinata e la colorata facciata in stile neomoresco con influenze neogotiche domina l’omonima piazza. L’interno è contraddistinto da forme barocche, magnifici marmi policromi ed eleganti ornamenti. Sulla sinistra del porticato si apre il celebre Chiostro del Paradiso (uno dei maggiori esempi del romanico amalfitano) mentre nella Basilica del Crocifisso ha sede il Museo Diocesano, che riunisce reperti della storia religiosa della diocesi, provenienti dal Tesoro del Duomo e dal territorio diocesano.

In Piazza Duomo concedetevi una pausa golosa nella storica Pasticceria Pansa, posizionata proprio di fianco alla cattedrale. Fondata nel 1830 da Andrea Pansa, conserva il fascino ottocentesco. Il locale, con la sua facciata marmorea, si inserisce alla perfezione nel gioco di equilibri architettonici della piazza. Tutti i prodotti sono artigianali e preparati utilizzando esclusivamente materie prime di altissima qualità, la maggior parte del territorio. Propone pasticceria tradizionale senza disdegnare innovazione e modernità. Da provare assolutamente la delizia al limone (per cui il locale è famoso), i croccantini alle nocciole e le pregiatissime scorzette di limone ricoperte di tenere sfoglie di cioccolato fondente (altro fiore all’occhiello).

Foto © Pasticceria Pansa

La tappa successiva è Villa Rufolo a Ravello. Affacciata su Piazza Vescovado, è un’antica dimora patrizia situata su un terrazzo naturale che domina il golfo di Salerno, a 350 metri sul livello del mare. La villa, che prende il nome dalla ricca famiglia che ne è stata la prima proprietaria, è composta da un vasto complesso di strutture riferibili a periodi e stili diversi. Dai Rufolo la proprietà della villa passò in seguito ad altre nobili famiglie (i Confalone, i Muscettola e infine i D’Afflitto di Scala) ma fu uno scozzese che la comprò nel 1851, l’esperto di botanica Francis Neville Reid, a farla restaurare dandole l’incantevole aspetto che possiamo ammirare oggi. Il pezzo forte della villa è il giardino, dove numerosissime varietà di piante e fiori si accompagnano a panorami mozzafiato sul mare. Si racconta che il noto compositore tedesco Richard Wagner, nel 1882, ospite a Positano, si fece portare fin qui a dorso di mulo, per trovare ispirazione per il suo Parsifal.

Infine, concludete la giornata con una cena al ristorante Acqua Pazza a Cetara. Ubicato lungo Corso Garibaldi, è famoso per gli spaghetti con la colatura di alici, una salsa molto saporita che si ottiene dalla fermentazione delle alici sotto sale, seguendo un antico procedimento che i pescatori del luogo si tramandano da generazioni. Oltre agli spaghetti con la colatura di alici, vi consigliamo di provare anche il carpaccio di polpo in emulsione di olio e limone con frutta fresca e il filetto di pesce allo sfusato amalfitano.

Foto © Ristorante Acqua Pazza