5 cose da non perdere a Furore

Situato a pochi chilometri dal nostro boutique hotel, Furore è un suggestivo borgo immerso nella natura. Così l’ha definito Katia Salvini: “Luogo caro agli dei, un giardino pensile abbarbicato alla montagna e proteso sul blu del mare e del cielo“. Inserito tra “I Borghi più Belli d’Italia“, è anche conosciuto come “il paese che non c’è“, per il suo abitato sparso sui fianchi della montagna, e come “il paese dipinto” per gli innumerevoli murales che adornano le mura delle case e degli edifici.

Cosa vedere e fare a Furore? Ecco 5 cose da non perdere!

Il Fiordo

Il fiore all’occhiello di Furore è il Fiordo, una meravigliosa insenatura incastonata tra due versanti della montagna che attira visitatori provenienti da tutto il mondo. È stato definito “un angolo di Norvegia tagliato nella roccia del Mediterraneo” anche se non è un vero e proprio fiordo. Nel limite marino è presente una piccola spiaggia di ciottoli bianchi incorniciata dalle ripide pareti del vallone. Fu utilizzato pure come set cinematografico dal grande regista italiano Roberto Rossellini. Secondo una leggenda è stato il diavolo in persona a crearlo ma in verità la spaccatura nella roccia è stata scavata nel corso dei secoli dal torrente Schiato.

La Chiesa di San Giacomo

La Chiesa di San Giacomo, detta anche di Santo Jaco, è l’edificio religioso più antico di Furore. La data della sua costruzione è incerta ma probabilmente fu edificata alla fine del XIII secolo sul luogo in cui sorgeva una cappella rupestre. Il campanile, che culmina con un pinnacolo rivestito da maioliche, è uno degli elementi che caratterizzano il panorama del luogo. All’interno, negli ambienti sottostanti la navata laterale destra, è stato rinvenuto un ciclo pittorico di notevole interesse storico artistico, la cui iconografia, insieme alle figure della Maddalena, di Santa Caterina d’Alessandria e, forse, di Santa Lucia, racconta le storie di Santa Margherita.

La Chiesa di Sant’Elia Profeta

Foto © FAI – Fondo Ambiente Italiano

Un altro edificio religioso da non perdere è la Chiesa di Sant’Elia Profeta, ubicata in una posizione periferica rispetto alla zona più centrale dell’abitato di Furore. Di piccole dimensione, presenta evidenti stratificazioni di stili che si sono sovrapposti. La chiesa fu edificata intorno al XIV secolo ma il suo aspetto attuale è il risultato dell’ampliamento operato nella seconda metà del XV secolo. Al suo interno si può ammirare un pregevole trittico ligneo rappresentante la Madonna col bambino e i Santi Elia e Bartolomeo, firmato da Angelo Antonelli di Capua e datato 1479 sul basamento del trono della Vergine.

La Passeggiata dell’Amore

Foto © ècampania

Se siete degli inguaribili romantici non potete perdervi per nessuna ragione al mondo la Passeggiata dell’Amore. Il percorso, che procede per poche centinaia di metri in quota, inizia dalla stradina antistante alla Chiesa di Sant’Elia Profeta e prosegue sotto un pergolato di glicini e rose fino alla Piazzetta Afrodite, nella quale spicca la Fontana delle sette cannelle, i cui rubinetti sono intitolati ciascuno ad un archetipo dell’amore. Lungo il breve tragitto vi sono un gran numero di maioliche con citazioni che invitano a riflettere sul tema dell’amore di William Shakespeare, Jacques Prévert, Roberto Rossellini, Domenico Modugno, Jovanotti e molti altri.

Il Sentiero della volpe pescatrice

Dalla Chiesa di Sant’Elia Profeta parte anche il Sentiero della volpe pescatrice, che si sviluppa interamente nel comune di Furore. Il percorso, che dura poco più di 40 minuti, scende lungo l’antico sentiero del contadino pescatore fino al Fiordo, insinuandosi come una sottile spaccatura all’interno della montagna. Prende il nome dalla volpe che, scaltra e affamata, si spinge fino al mare per trovare qualcosa da mangiare. Dal Fiordo è poi possibile proseguire sul Sentiero dei pipistrelli impazziti, che conduce a Punta Tavola, piccolo pianoro a picco sul vallone nel comune di Conca dei Marini.