5 cose da vedere a Maiori

Situata a circa 15 chilometri dal nostro boutique hotel, Maiori è una piccola ma suggestiva cittadina che, sebbene sia stata in parte ricostruita dopo l’alluvione del 1954, custodisce un interessante patrimonio architettonico e artistico. Secondo un’antica leggenda, narrata dallo scrittore Plìnio il Vecchio, discende e prende il nome dalla dea Maia. Con i suoi incantevoli paesaggi e le magiche atmosfere ha richiamato e ispirato un gran numero di artisti, tra cui il celebre regista Roberto Rossellini, che la scelse come set per diversi suoi capolavori.

Cosa vedere a Maiori? Ecco le 5 cose da non perdere assolutamente!

La Collegiata di Santa Maria a Mare

Foto © Fotoeweb.it

Adagiata su un’altura che domina il centro del paese, la Collegiata di Santa Maria a Mare fu edificata in epoca medievale anche se nel corso dei secoli ha subìto trasformazioni e ampliamenti. Custodisce una statua della Madonna, secondo la tradizione rinvenuta dai pescatori di Maiori nel 1204, da cui prende il nome. Di pregevole fattura è il soffitto dorato a cassettoni realizzato nel 1529 dal pittore napoletano Alessandro de Fulco. Nella cripta, al di sotto della chiesa, è allestito il Museo di Arte Sacra “Don Clemente Confalone”. Al suo interno è conservata una straordinaria raccolta di opere, tra le quali spicca un paliotto in alabastro di fattura gotica del XV secolo, di provenienza inglese.

L’Abbazia di Santa Maria de Olearia

Foto © Gazzetta di Salerno

A breve distanza dal centro abitato, in una delle gole formate dal monte Falerzio, sorge il complesso abbaziale di Santa Maria de Olearia, uno dei più importanti insediamenti monastici benedettini dell’intera costiera. Rappresenta una preziosa testimonianza di arte e architettura del primo Medioevo. La sua storia risale al X secolo, quando l’eremita Pietro ebbe dall’arcivescovo di Amalfi il permesso di edificare la prima chiesa. Perfettamente integrato nel paesaggio circostante, il complesso è attualmente composto da tre piccole cappelle sovrapposte e variamente affrescate. Nella cappella più in basso si trovano gli affreschi meglio conservati, tra i quali si segnala quello raffigurante la Madonna orante tra i santi Paolo e Giorgio.

Il Castello di San Nicola de Thoro-Plano

Foto © Maiori Cultura

Un’altra attrazione imperdibile di Maiori è il Castello di San Nicola de Thoro-Plano, ultimo testimone del formidabile sistema difensivo dell’antica Repubblica Marinara di Amalfi. L’imponente fortificazione risale al IX secolo e sorge sulla sommità del colle che domina le contrade Accola e Carpineto, da cui è possibile godere di una fantastica vista panoramica. L’edificio conserva la forma originaria ed è circondato da una massiccia cinta muraria dotata di spalti e contrafforti oltre che di nove torrette semicircolari. Per gli amanti del trekking, l’antico baluardo può essere anche raggiunto con una bella camminata nella natura partendo dal rione San Pietro. Il percorso è faticoso ma anche molto affascinante.

Palazzo Mezzacapo

Foto © Maiori News

Nel cuore della cittadina, e precisamente lungo Corso Reginna, si trova lo storico Palazzo Mezzacapo, splendido palazzo nobiliare appartenuto alla famiglia del marchese Mezzacapo. Oggi l’edificio è sede della biblioteca comunale, dell’archivio storico, del laboratorio culturale e di alcuni uffici del comune. Al suo interno si possono ammirare numerosi affreschi, uno dei quali potrebbe essere stato realizzato dal famoso pittore e incisore tedesco Ludwig Richter. Da non perdere i rigogliosi giardini, la cui disposizione pare abbia la forma della croce di Malta, in onore dell’omonimo ordine al quale appartennero diversi componenti della famiglia. Ospita periodicamente spettacoli e manifestazioni culturali.

Il Santuario dell’Avvocata

Foto © CAI Monti Lattari

Infine, non potevamo non inserire in questa lista il Santuario di Maria Santissima Avvocata. La chiesa è ubicata in bella posizione panoramica a circa 900 metri sul mare sul Monte Falerzio, alle cui pendici si snoda l’abitato di Maiori. Fa parte di un complesso il cui elemento più antico è costituito dalla grotta. Proprio in questa grotta, nel 1485, al pastore maiorese Gabriele Cinnamo apparve la Madonna, che gli chiese di edificare un luogo di preghiera proprio lì. Il pastore costruì nella grotta una cappella, ingrandita successivamente dai Padri Camaldolesi. Il santuario può essere raggiunto attraverso una mulattiera che parte dalla Badia di Cava o la lunga scalinata che parte da Maiori.