5 cose da vedere a Salerno

Situata a circa 35 chilometri dal nostro boutique hotel, Salerno è una città viva, in cui antico e moderno si fondono insieme. Della parte antica dell’abitato, aggrappata alle alture retrostanti, fanno parte le attrattive di maggior interesse turistico. La città moderna, notevolmente ampliatasi a seguito di un’intensa immigrazione di tutta la Campania, si estende ad arco sul suo splendido lungomare. Sebbene sia una città piuttosto estesa, è possibile visitarla comodamente a piedi in un solo giorno.

Cosa vedere a Salerno? Ecco 5 cose da non perdere!

Il Duomo

Il più importante monumento di Salerno è il Duomo, anche conosciuto come Basilica Cattedrale Primaziale Metropolitana di Santa Maria degli Angeli, San Matteo e San Gregorio VII. Si trova in Piazza Alfano I ed è considerato da molti una delle chiese medievali più belle di tutta Italia. Fu costruito per volere del duca normanno Roberto il Guiscardo nella seconda metà dell’XI secolo ma il suo aspetto attuale si deve alla ristrutturazione barocca avviata dopo il terremoto del 1688. Degno di nota è soprattutto il meraviglioso portale d’ingresso del XII secolo, chiamato Porta dei Leoni. All’interno è possibile ammirare splendidi mosaici e pregevoli sculture (come il Monumento Funebre della Regina Margherita di Durazzo). Nella cripta sono custodite le reliquie di San Matteo, patrono di Salerno e uno dei quattro evangelisti.

Il Giardino della Minerva

Dal Duomo, una caratteristica strada, che ricalca l’antico decumano della città romana, intitolata a Trotula De Ruggiero, porta al Giardino della Minerva, l’attrazione forse più originale di Salerno. Si tratta del primo esempio di orto botanico del mondo occidentale, nato grazie all’intuizione di Matteo Silvatico (1285-1342), insigne rappresentante della Scuola Medica Salernitana (la più antica università di medicina nel mondo). Il giardino si sviluppa in una serie di terrazzamenti, sistemati secondo i principi medici medievali e attraversati da canali d’acqua. L’elemento più pregevole è la lunga scalea seicentesca, costruita sulle mura antiche, che conduce ad un belvedere pergolato, dal quale si può godere di una splendida vista sul mare, il centro storico e le colline. Qui vengono tenute visite guidate e sono organizzate attività scientifiche e didattiche.

La Pinacoteca Provinciale

Foto © Live Salerno

A breve distanza dal Duomo si trova anche la Pinacoteca Provinciale, che vi consigliamo assolutamente di visitare. È allestita dal 2001 al primo piano dello storico Palazzo Pinto, residenza nobiliare di una delle più importanti famiglie di Salerno (da cui prende il nome). La storia della pinacoteca inizia nella prima metà del XX secolo, quando il barone Gennaro Pinto donò il palazzo e la sua collezione di opere all’Amministrazione Provinciale di Salerno. A queste si aggiunsero poi quelle acquistate tra il 1927 e il 1938, cui si sono nel tempo aggiunti altri dipinti tramite acquisti o lasciti. Le opere spaziano dal Rinascimento fino alla prima metà del XX secolo. Tra gli artisti esposti si segnalano Giovanni Battista Caracciolo, Francesco Solimena, Monica Hannasch, Irene Kowaliska, Pasquale Avallone e i costaioli Luca Albino e Antonio Ferrigno.

Il Museo Archeologico Provinciale

Foto © Italia.it

Merita una visita pure il Museo Archeologico Provinciale. Istituito nel 1927, dal 1964 è ospitato nel Complesso di San Benedetto, antica sede del più importante ordine monastico in città, legato alla Scuola Medica. Accoglie straordinari reperti storici rinvenuti nelle zone circostanti che abbracciano un arco di tempo che va dalla Preistoria all’età romana. Tra i pezzi di inestimabile valore conservati al suo interno, ci sono: la bellissima testa in bronzo di Apollo del I sec. a.C., attribuita all’artista campano Pasiteles e rinvenuta nel 1930 nelle acque del golfo salernitano; e una tomba del V secolo comprensiva di scheletro e corredo funebre, proveniente da Oliveto Citra.

Il Castello di Arechi

E ultimo, ma non per importanza, il Castello di Arechi, uno dei principali simboli di Salerno (è presente in tutte le rappresentazioni della città a partire dal Medioevo). Si erge in cima al monte Bonadies, regalando un panorama mozzafiato che spazia dalla punta della Costiera Amalfitana fino ad Agropoli. Edificato nell’VIII secolo dal duca longobardo di Benevento Arechi II, venne poi modificato dai normanni, dagli aragonesi e un’ultima volta nel XVI secolo. Il complesso monumentale dal 2009 ospita il Museo Medievale, contenente i reperti provenienti dagli scavi eseguiti sul sito (ceramiche, frammenti di suppellettili in vetro, monete, armi da cavalieri, ecc.). Piccola curiosità: la tragedia di Ugo Foscolo intitolata “La Ricciarda” è ambientata all’interno del Castello di Arechi.