5 cose da vedere ad Atrani

Un breve sorriso di case / sul volto arcigno della Costiera / bocca a bocca col fiato del mare“. Con questi versi A. Raviele descrive Atrani e tutta la natura del luogo. Situato a poco più di 10 chilometri dal nostro boutique hotel, Atrani è uno splendido borgo che ha conservato gran parte della sua struttura originaria, fatta di viuzze, arcate, piazzette e le caratteristiche “scalinatelle”. Pur essendo sotto molti aspetti simile alla vicinissima Amalfi, è di gran lunga più tranquilla, più autentica e pervasa da un profondo senso comunitario.

Cosa vedere ad Atrani? Ecco 5 cose imperdibili!

La Chiesa di San Salvatore de’ Birecto

Il paese ha il suo centro nell’affascinante piazza Umberto I, sulla quale affaccia la bella Chiesa di San Salvatore de’ Birecto. Fu costruita nella prima metà del X secolo ma si presenta oggi nella sua veste ottocentesca. Al tempo della Repubblica Marinara di Amalfi era la cappella dove avveniva l’incoronazione delle massime autorità governative con la consegna della clamide e del berretto, simbolo del potere ducale. Circondata da un mosaico di edifici, presenta un notevole apparato decorativo con suppellettili di grande pregio e rarità. Tra questi spicca un gruppo ligneo policromo raffigurante la Madonna con Bambino. Interessante è anche la porta di bronzo, fatta fondere a Costantinopoli nel 1087 dal nobile Pantaleone Viaretta.

La Collegiata di Santa Maria Maddalena

Sulle pendici del monte, nello stesso luogo dove un tempo si trovava una piccola torre di guardia che fu poi inglobata nel transetto, sorge la Collegiata di Santa Maria Maddalena. Fu edificata nel XIII secolo come ringraziamento degli atranesi alla Madonna per aver liberato il paese dall’occupazione dei mercenari saraceni di Manfredi. Ma nel corso dei secoli ha subito notevoli interventi di restauro. Attualmente presenta una vivace facciata di epoca barocca, una cupola maiolicata ed un elegante torre campanaria in tufo bruno a pianta quadrata. Al suo interno si possono ammirare numerose statue e tele sette-ottocentesche. Il 22 luglio si celebra la Festa di Santa Maria Maddalena, con la tradizionale processione.

Il Santuario di Santa Maria del Bando

Foto © DiscoverAtrani

In cima al monte Aureo, in un luogo di incantevole bellezza, si trova invece il Santuario di Santa Maria del Bando, un’antica cappella che si raggiunge percorrendo centinaia di scalini. È documentata per la prima volta nel 1187 ma probabilmente esisteva già ai tempi della Repubblica Marinara di Amalfi. Secondo una leggenda, è così chiamata perché la Vergine concesse la grazia ad un bandito che stava per essere ingiustamente giustiziato. L’episodio è raffigurato in un affresco quattrocentesco sopra l’altare. Secondo un’altra ipotesi, il nome deriva dal fatto che qui venivano proclamati i bandi, cioè i pubblici annunci. La struttura presenta un bel pavimento maiolicato proveniente dalla Collegiata di Santa Maria Maddalena.

La Grotta di Masaniello

Vicino al Santuario di Santa Maria del Bando, circondata dalla fitta vegetazione, si trova la Grotta di Masaniello. Secondo la tradizione, sarebbe stato l’ultimo rifugio del capitano generale del popolo napoletano, prima di essere tradito e poi ucciso nella Basilica Santuario del Carmine Maggiore a Napoli, il 16 luglio 1647. La cavità, che si adatta perfettamente al profilo della roccia che la ospita, è divisa in due parti: quella inferiore presenta un accesso indipendente mentre la superiore conserva alcuni elementi che riconducono a una vita domestica. Al di sotto della grotta è situata la casa materna del celebre capopopolo, che quindi era per metà atranese.

La Grotta dei Santi

Foto © Catalogo Generale dei Beni Culturali

Poco più in alto della vecchia pedonale che collega Atrani con Amalfi c’è la Grotta dei Santi, una piccola cavità naturale che si apre su un terrazzamento coltivato a limoni. Presumibilmente si tratta di tutto ciò che rimane dell’antico monastero benedettino dei Santi Quirico e Giulitta, fondato alla fine del X secolo dal futuro arcivescovo Leone I. La cavità non presenta strutture murarie ma una decorazione pittorica in stile bizantino costituita da due teorie di santi che sviluppa su tutta la superficie interna. Lo stato di conservazione ha compromesso l’identificazione dei santi ma interessante risulta la loro realizzazione. Il sito rientra in una proprietà privata ed è visitabile solo su richiesta al proprietario.