Origini e ricetta dei susamielli
I susamielli sono il dolce natalizio per eccellenza della Costiera Amalfitana ed infatti non mancano mai sulla tavola durante i giorni di festa, insieme a struffoli, roccocò, mostaccioli e calzoncelli. Per chi non li conoscesse, sono dei biscotti duri dalla caratteristica forma a S che vengono preparati con farina, zucchero, mandorle, miele e frutta candita, ed aromatizzati con cannella, chiodi di garofano, noce moscata e vaniglia. Anche se, oltre alla versione classica, ne esistono diverse varianti, sia per gli ingredienti che per la forma. I susamielli portano in tavola la tradizione di un tempo, fatta di sapori semplici, profumi e quell’atmosfera tipica delle lunghe tavolate in famiglia.
Le loro origini risalirebbero addirittura all’antica Grecia. Sarebbero gli eredi delle ciambelle di miele e di sesamo preparate in onore delle dee Demetra e Core dei Misteri Eleusini. Li ritroviamo poi nel XVII secolo, con le Clarisse del Convento di Santa Maria della Sapienza (situato nel centro storico di Napoli), che erano appunto specializzate nella produzione di questi dolci (in una variante però di forma ellittica), chiamati allora “sapienze” (dal nome del monastero). Secondo l’umanista e filologo Antonio Altamura, è a partire dalla metà del XIX secolo che ai susamielli fu data la sua caratteristica e inconfondibile forma a S in onore dello scrittore napoletano Luigi Settembrini.
Anticamente venivano preparati in tre diverse versioni: i “susamielli nobili“, fatti con farina bianca di prima qualità, pisto e pasta di mandorle per gli ospiti illustri; i “susamielli dello zampognaro“, realizzati con farina grezza ed ingredienti di scarto (come le bucce degli agrumi), da offrire agli ospiti poveri o agli zampognari (a compenso del loro lavoro di concerti natalizi itineranti); e i “susamielli del buon cammino“, destinati ai preti e ripieni di marmellata di amarena.
Riguardo il nome, sebbene in molti credano che derivi dalla sua forma, in realtà deriverebbe dal greco “sesamon”, risalendo poi al tardo latino “sesamum+mel”, ovvero sesamo e miele, gli ingredienti principali con cui venivano fatti un tempo. Piccola curiosità: con il termine sumaniello, forse per la durezza e secchezza del biscotto, nel lessico tradizionale si indica una persona pesante e seccante.
I susamielli li trovate in tutte le pasticcerie e i forni della Costiera Amalfitana ma per chi vuole prepararli a casa, ecco la ricetta.
Ingredienti (per circa 15 pezzi)
250 grammi di farina
250 grammi di miele
100 grammi di zucchero
100 grammi di mandorle
1 cucchiaio di frutta candita
pisto (un trito di cannella, chiodi di garofano, noce moscata, vaniglia)
un pizzico di ammoniaca per dolci
Procedimento
Come prima cosa disponete la farina a fontana e aggiungete le mandorle (tostate e tritate grossolanamente) e la frutta candita. Poi sciogliete in un pentolino il miele insieme allo zucchero e versatelo nel centro della fontana stando attenti a non farlo raffreddare. Aggiungete il pisto e l’ammoniaca, e cominciate ad impastare il tutto fino ad ottenere un composto omogeneo. Dall’impasto ricavate dei “salamini” lunghi circa 10 cm e larghi 2 cm. Disponeteli a forma di S su una teglia ricoperta di carta da forno schiacciandoli leggermente e cuoceteli in forno preriscaldato per circa 15 minuti a 180 gradi (fino a doratura).
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