Riti e tradizioni di Pasqua in Costiera Amalfitana

Il periodo pasquale in Costiera Amalfitana, come nel resto d’Italia, porta con sé tradizioni e usanze in cui religione e folklore si fondono. Questi riti trasmessi da una generazione all’altra, che si ripetono da secoli, prendono al cuore chi li conosce da sempre e catturano immediatamente chi non vi ha mai partecipato.

Un’antica tradizione, ormai quasi dimenticata, che viene portata avanti in alcuni centri della costiera è quella della “Quaresima Buttunata“. Con stracci e stoffe logore si realizza un fantoccio con le sembianze di una donna anziana su cui s’appuntano sette penne di gallina vecchia che non produce più le uova. A cosa servono queste penne? A scandire il periodo “di magro” della Quaresima. La strana “vecchina” di pezza viene posta all’esterno delle abitazioni e le sue penne vengono rimosse e bruciate, una per volta, di venerdì in venerdì. Infine, nel giorno del Venerdì Santo il fantoccio viene bruciato con l’ultima penna rimasta.

Un’altra tradizione radicata nel tempo e comune a molte località della costiera è quella del canto dei “battenti”. Uomini vestiti di bianco e incappucciati accompagnano le processioni religiose e con le loro voci si fanno carico di cantare lo strazio per la morte del figlio della Madonna Addolorata. In ogni paese questa manifestazione assume caratteristiche peculiari. E tra tutte spicca quella di Minori. La processione ha luogo il Giovedì Santo, dopo la Santa Messa in Coena Domini. I battenti sfilano fino a tarda sera per le vie cittadine intonando il loro intenso canto, diviso in due diverse tonalità, dette ‘e vascie (di sotto) e ncoppe (di sopra), una definizione che nasce dalla presenza di due confraternite anticamente attive sul territorio, la prima situata nella parte bassa del paese, l’altra nella zona collinare. I battenti sfilano poi anche alle prime luci dell’alba del Venerdì Santo.

Un altro elemento caratteristico della Settimana Santa a Minori è l’allestimento del “tappeto di segatura” sull’altare della Reposizione della Basilica di Santa Trofimena. Si tratta di una vera e propria opera d’arte realizzata con l’utilizzo di soli materiali poveri: segatura e pigmenti in polvere mescolati insieme per ottenere le varie tonalità. Il soggetto è tratto da celebri opere del nostro patrimonio storico artistico che ritraggono scene della passione di Cristo. Negli ultimi anni i tappeti sono statti realizzati anche in altre chiese di Minori.

La Pasqua in Costiera Amalfitana è legata anche e soprattutto alle ricette e ai piatti della tradizione. Sulla tavola pasquale non possono mai mancare la classica “fellata” (l’antipasto costituito da uova sode, insaccati, formaggi, tortano, ecc.), la pasta al forno e la “menesta mmaretata” (a base di verdure e carne bollita). Ma il piatto forte della tradizione costiera è senza dubbio il capretto al forno con patate novelle. Il tutto accompagnato da verdure di stagione. E per finire i dolci: l’immancabile pastiera, dal profumo inebriante di cedro e fiori d’arancio; e il casatiello dolce, fatto di leggero pan di Spagna glassato con zucchero e minuscoli confetti colorati detti “diavolilli”.