Tour gastronomico in Costiera Amalfitana
La Costiera Amalfitana è bella da vedere quanto buona “da mangiare”. Rinomata in tutto il mondo per la sua tradizione enogastronomica, è una tappa obbligata per gli amanti della buona cucina. È impensabile pensare di trovarsi in questo territorio e non provare i suoi deliziosi piatti e prodotti culinari.
Cosa mangiare in Costiera Amalfitana? Seguiteci in questo viaggio gastronomico a spasso tra le specialità e i prodotti di eccellenza che il territorio offre.
La colatura di alici di Cetara
Una delle preparazioni più gustose della Costiera Amalfitana è la colatura di alici di Cetara, una salsa molto saporita che si ottiene dalla fermentazione delle alici sotto sale. Le alici, pescate nel periodo primaverile-estivo (tra marzo e luglio), vengono pulite e messe sotto sale pressate con pesi diversi. Il liquido prodotto dalla pressatura e dalla maturazione viene poi filtrato, esposto al sole ed infine imbottigliato. Le sue origini sono antichissime: Apicio, il famoso gastronomo dell’antica Roma, ne faceva buon uso in cucina. Tradizionalmente viene usata per condire gli spaghetti ma può essere utilizzata per insaporire qualsiasi piatto.
Gli scialatielli all’amalfitana
Tra i primi piatti è d’obbligo assaggiare gli scialatielli all’amalfitana, detti anche allo scoglio. Gli scialatielli sono un formato di pasta tipico della Costiera Amalfitana e pare che il nome derivi dall’unione di due termini dialettali campani: “scialare” (godere) e “tiella” (pentola). Assomigliano a grossi tagliolini, di sezione rettangolare piuttosto irregolari, ma più corti. Da tempo riconosciuti come PAT (prodotti agroalimentari tradizionali), furono inventati dallo chef amalfitano Enrico Cosentino nel 1978. Possono essere conditi in mille modi diversi ma la ricetta tradizionale prevede un delizioso condimento a base di frutti di mare e pomodorini.
Gli ndunderi di Minori
Gli ndunderi di Minori sono una sorta di gnocchetti freschi ottenuti dall’impasto di farina e ricotta. E sono una delle paste più antiche al mondo. Pare infatti che siano una variante della “palline latine” di origine romana, che venivano fatte con la “farina caseata”, ovvero con farro e latte cagliato. Furono poi i pastai minoresi a modificarne la ricetta. È tradizione che vengano consumati nei giorni in cui si tengono i festeggiamenti in onore di Santa Trofimena, patrona di Minori. Il condimento privilegiato per gli ndunderi è il ragù di carne ma si possono abbinare a qualsiasi tipologia di sugo.
I totani alla praianese
La cucina di Praiano è celebre per la bontà dei suoi piatti a base di pesce, tra i quali spiccano i totani alla praianese. I molluschi, rigorosamente freschi, vengono tagliati a rondelle di circa 2 centimetri e poi cucinati in un tegame insieme a patate, olio e aglio. Questa è una ricetta “povera” ma ricca di gusto. Le patate coltivate sui tipici terrazzamenti si abbinano alla perfezione con i totani, che, stando ai racconti dei pescatori, si pescano nell’area che va da Praiano a Punta Campanella. Come tutte le tradizioni culinarie che si rispettino, anche la ricetta di questo piatto è tramandata da generazioni.
La pizza di Tramonti
Tutti conoscono la pizza ma in pochi sanno che, oltre a quella classica napoletana, una delle sue varianti più diffuse nel mondo arriva da Tramonti, piccolo borgo incastonato tra i monti Lattari della Costiera Amalfitana. Si differenzia da quella napoletana per l’impasto, che prevede l’utilizzo della farina integrale con l’aggiunta di finocchietto selvatico, e per una cottura più prolungata ad una temperatura non superiore ai 350°. Il risultato è una pizza croccante e profumata. Questa tradizione affonda le sue radici nel lontano Medioevo, quando nei forni veniva preparata una specie di schiacciata insaporita con le erbe o al più un po’ di lardo.
La delizia al limone
E dulcis in fundo, non potete lasciare la costiera senza aver fatto una scorpacciata di delizie al limone. È il dolce più famoso della costiera, preparato ovviamente con uno dei prodotti tipici del territorio, il Limone Costa d’Amalfi IGP, noto anche come Sfusato Amalfitano per la sua caratteristica forma affusolata. Il dolce è costituito da una base di pan di spagna farcita e ricoperta di crema al limone. Tecnicamente fu ideata dal pasticciere sorrentino Carmine Marzuillo nel 1978 ma poi fu Sal De Riso, noto pasticciere di Minori, a renderla famosa. Anche se non amate i dolci, vi consigliamo di provarla.