Il Chiostro del Paradiso

Situato a circa 10 chilometri dal nostro boutique hotel, il Chiostro del Paradiso è l’antico cimitero dei nobili di Amalfi. Fa parte del complesso monumentale della Cattedrale di Sant’Andrea, infatti vi si accede dall’atrio di quest’ultima. L’edificio, uno dei più noti e interessanti dell’intera costiera, rappresenta uno dei maggiori esempi del romanico amalfitano.

Fu eretto per volere dell’arcivescovo Filippo Augustariccio tra il 1266 e il 1268 per accogliere le spoglie dei cittadini più illustri di Amalfi, anche se le sepolture durarono solo fino al 1500 a causa delle condizioni igieniche che vennero a determinarsi. Deve il suo nome al fatto che in epoca medievale, col termine “paradiso” si indicava un luogo di sepoltura collegato ad una chiesa importante e circondato da un portico. Abbandonato nel XVII secolo, venne restaurato agli inizi del XX secolo, divenendo oggi, con la sua storia e la sua frescura, uno degli angoli più raccolti e piacevoli della Costiera Amalfitana.

La struttura, per costruire la quale dovettero essere sacrificate parti della vicina Basilica del Crocifisso, è formata da un elegante quadriportico con volte a crociera in stile moresco, su cui si aprono sei cappelline affrescate realizzate da famiglie aristocratiche amalfitane tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo. Lungo le pareti esterne presenta archi a sesto acuto intrecciati e poggianti su esili colonnine doppie, con capitello a stampella. Al centro si trova un grazioso giardino mediterraneo, la cui ricca vegetazione rende l’ambiente ancora più suggestivo.

La più notevole delle sei cappelline è senza dubbio la Cappella della Crocifissione. Il suo spazio interno è scandito da due archetti a sesto ribassato, scaricanti sulla colonnina centrale, rivestiti da dipinti seicenteschi con angeli e teschi, a testimoniare la funzione sepolcrale del luogo. La cappella prende il nome dall’affresco raffigurante la Crocifissione (che ricopre la parte ogivale di sinistra) attribuito a Roberto d’Oderisio, uno dei massimi esponenti della pittura napoletana del Trecento. Di grande interesse è anche la Cappella del Santissimo Salvatore con l’affresco del Cristo Pantocrator (risalente alla seconda metà del Duecento). Quest’ultima è l’unica cappella che conserva buona parte dell’unitaria stesura pittorica originaria, nonostante alcune figure siano acefale e lo stato di conservazione molto frammentario.

Nel chiostro sono esposti vari sarcofagi, tra i quali spiccano quelli rappresentanti il Ratto di Proserpina e l’Unione di Marte con Rea Silvia della seconda metà del II secolo d. C. Sotto i porticati si possono inoltre ammirare pregevoli bassorilievi (come quello raffigurante la Madonna della Neve del XV secolo attribuito a Francesco Laurana) e frammenti in marmo con decorazioni a mosaico che facevano parte dell’ambone della cattedrale, commissionati dall’Arcivescovo Dionisio (1174-1202) e realizzati da artisti attivi nella stessa Amalfi.

Dal chiostro, passando attraverso la cappella gentilizia dei Corsano, si accede alla Basilica del Crocifisso, al cui interno è ospitato il Museo Diocesano di Amalfi. Inaugurato nel 1996, riunisce argenti, paramenti sacri, croci e reliquiari appartenenti al tesoro della cattedrale, oltre a notevoli sculture lignee e dipinti di varia cronologia e provenienza.